«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

3) Un segno di speranza

Un pastore della Valfurva passava le sue estati in una baita isolata, in montagna, solo con le sue pecore. Trascorreva il suo tempo intagliando sculture. Un giorno, per ripararsi da un furioso temporale si era accovacciato sotto un larice, quando un fulmine colpì l’albero, lasciando però indenni pastore e pecore.

L’uomo osservò che la pianta si era spaccata, aperta a forma di croce. Non riuscendo a staccare gli occhi dall’albero, incominciò a inciderlo e dopo tre giorni di lavoro ne ricavò un Cristo crocifisso. Erano tempi in cui la fede religiosa era perseguitata, perciò di nascosto portò questo suo crocifisso dalla baita al paese.

La presenza del crocifisso era di grande aiuto materiale per la famiglia del pastore: sulla sua tavola non mancava mai il cibo.

Denunciato dall’invidia di un mendicante, il pastore venne riconosciuto come cristiano, fu incarcerato e ucciso. La moglie e i figli fuggirono dal paese, rifugiandosi nella baita in montagna. La casa venne perquisita da soldati i quali, avendo rinvenuto il crocifisso nascosto dietro una cassapanca, lo gettarono nel Frodolfo.

Le acque del torrente accompagnarono il simulacro fino a Bormio. Lì fu trovato, salvato e messo a protezione del piccolo cimitero accanto alla Chiesa di Combo.

Così, il Crocifisso ligneo, di origine incerta, forse del XV sec., è da subito ritenuto miracoloso dalla popolazione. La sua realistica rappresentazione della Passione di Cristo ha ispirato generazioni di fedeli, diventando simbolo di protezione e speranza, segno di resistenza della fede di fronte ai pericoli, alla cattiveria, alla miseria dell’uomo.

La narrazione in dialetto bormino di don Remo Bracchi

I fumetti realizzati nel 2016

I segni del dolore e le ferite sul corpo e sul volto straziato del Signore richiamano la solidarietà di Gesù, il Figlio di Dio, con la condizione umana e con le sofferenze fisiche, morali e spirituali di ogni persona. Tutti possiamo riconoscerci in lui e sperare la salvezza del Risorto.

La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce (Rm 5,10). 

Nel 2017 il restauro da parte dello studio Pinin Brambilla di Milano ha riportato l’effige a colori più vicini all’origine.

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