«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)
Bormio antica

La storia della parrocchia

BREVE STORIA DELLA PARROCCHIA

La comunità parrocchiale di Bormio ha antiche origini. La pieve di Bormio, una delle prime chiese battesimali della Valtellina può essere annoverata tra quelle menzionate indirettamente in un antico atto di papa Adriano I dell’anno 730.
La pieve di Bormio con la sua chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (due martiri rinvenuti da S. Ambrogio nel 387) è citata per la prima volta in un diploma dell’imperatore Carlo Magno dell’anno 803. a partire dal XII secolo sono numerosi i documenti che citano la chiesa Collegiata (cioè una parrocchia dove il sacerdote titolare detto arciprete è coadiuvato da alcuni sacerdoti che costituiscono il Capitolo o Collegio dei canonici) e plebana di Bormio. Ancora nel XIII secolo tutti i battesimi in alta valle dovevano essere celebrati a Bormio.
Nel tempo si staccarono da Bormio, costituendosi parrocchie autonome dapprima le chiese di San Nicolò di Furva (1456) Premadio San Gallo (1476) e Livigno (1477), poi nel XVII secolo, Pedenosso (1624 da derivarono più tardi Isolaccia e Semogo) e Oga 1632. Solo nel 1886 si resero infine contemporaneamente autonome Cepina, S. Antonio Morignone e Piatta.
Nella lunga storia della parrocchia meritano di essere ricordati i dolorosi fatti del 1620-21 quando la chiesa collegiata fu depredata di ogni ricchezza dai Grigioni e successivamente incendiata e distrutta.
Ricca di opere d’arte, tra cui diverse tele seicentesche e settecentesche tra cui diverse statue, vanta un pregevole compianto del Cristo morto: la chiesa nella sua architettura ci appare nella sua ricostruzione seicentesca con tracce dei portali della precedente chiesa già a sua volta ricostruita nel 1454.

La parrocchia di Bormio mantiene aperte al culto altre quattro chiese oltre l’arcipretale: quella di S. Vitale già menzionata nel 1196, la chiesa di S. Antonio o del S. Crocifisso a Combo con molti affreschi tra cui uno risalente al 1396, quella di S. lgnazio del 1635-1674, e la chiesa di S. Lucia, nell’omonima frazione del comune di Valdisotto. 

Inoltre sono presenti sul suo territorio (comprendente anche il passo dello Stelvio) anche le chiese di Santa Barbara, del Sassello o Madonna della Pazienza, l’oratorio di San Rainieri (III Cantoniera dello Stelvio e quello della Madonna della Neve al Passo).

GLI ARCIPRETI DI BORMIO DAL XV SECOLO

Giovanni dei Capitani da Figino1400
Martino da Rezzano da Corno1479
Giovanni dei Grassoni da Bormio1479 – 1517
Finamondo dei Venosta da Bormio1517 – 1533
Alberto Fiorini da Bormio1533 – 1562
Gian Battista Foliani da Bormio1562 – 1590
Gian Antonio Casolari da Bormio1590 – 1602
Prospero Peranda da Morbegno1603 – 1615
Camillo Foliani da Bormio1616 – 1629
Simone Murchi da Bormio1629 – 1653
Lorenzo Nesini da Bormio1653 – 1667
Giovanni Settomini da Bormio1667 – 1687
Cristoforo Peccedi da Premadio1688 – 1708
Baldassare Zuccola da Bormio1708 – 1741
Gian Antonio Rocca da Premadio 1741 – 1779
Carlo Trabucchi da Bormio1779 – 1798
Pier Antonio Sertorio da Livigno1798 – 1827
Gian Battista dei Picchi da Bormio1828 – 1844
Stanislao Santelli da Oga1844 – 1857
Tomaso Valenti da Talamona1859 – 1875
Defendenti Monti da Delebio1875 – 1878
Giuseppe Noli da Grosotto1879 – 1892
Giovanni Del Marco da Sondrio1893 – 1901
Carlo Santelli da Oga1902 – 1932
Evaristo Peccedi da Premadio1933 – 1944
Silvio Bertola da Montagna1945 – 1972
Antonio Della Bella da Campodolcino1973 – 2003
Giuseppe Negri da Aprica2003 – 2015
Alessandro Alberti da Morbegno2015 – 2020
Fabio Fornera da Boffettodal 2020