«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

4) Quando tutto ebbe inizio

La gestazione della venerazione al S.Crocifisso sicuramente non sarà stata breve, ma siamo scuri che almeno dal 1727, come attesta Ignazio Bardea, apparvero le prime tavolette ex voto, segno di gratitudine per un beneficio ricevuto.

Tra i primi prodigi narrati quello di un bimbo sordomuto, improvvisamente guarito. Il simulacro infatti era riposto nel corridoio di una casa di Combo dove abitava il bambino, nascosto dietro un cassone; ogni giorno, giocando, egli accarezzava il suo volto sofferente, imboccandolo con briciole che aveva in tasca e porgendogli da bere con tenerezza, Dopo qualche tempo, Gesù, intenerito dai gesti amorosi del ragazzino, lo graziò, sanandolo. Il bambino si presentò dinanzi ai familiari seduti a tavola, i quali con grande stupore constatarono l’avvenuto miracolo

Nel 1731 fu iniziata la costruzione della cappella all’interno della chiesa intitolata a S.Antonio abate, con l’aiuto dell’amministrazione pubblica. Probabilmente il Crocifisso era prima collocato in una edicola rivola a sud, guardando un piccolo cimitero.

Nel 1732 compare la prima donazione al Crocifisso da parte della contrada di Combo per ottenere il bel tempo. 

La prima vera processione fu decretata con il Consiglio del 9 gennaio 1733, per ottenere la fine del morbo mortale che dilagò in quegli anni. La piaga continuò comunque a imperversare fino all’anno seguente. 

Un’altra solenne processione si svolse con l’intervento di tutte le Valli il 10 maggio del 1733.

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