«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

6) Camminare nella fede

Durante epidemie e calamità, il Crocifisso veniva trasportato in solenne processione fino alla Collegiata di Bormio. Nel Settecento si registrarono ben ventisette trasferimenti della Croce, e altrettanti nell’Ottocento.

Nel 1736 compare per la prima volta se non proprio la parola “trasporto” qualcosa di molto vicino: si sollecita infatti di far trasportazione di sì miracoloso reliquia.  Nella primavera del 1737 si assiste al perfezionamento del rituale che prevede di concludere l’esposizione in Chiesa con una processione.

Il Trasporto veniva indetto dall’autorità comunale, che informava l’autorità religiosa perché provvedesse alla sua esecuzione.

La stessa autorità nominava un “delegato a soprintendere al Trasporto“, come fu ad esempio il canonico Gabriele Agostino Zuccola, uno dei principali promotori della devozione al Crocifisso di Combo. Il Comune nominava anche delegati per curare l’amministrazione del Trasporto, compito che dal 1826 venne poi affidato alla Fabbriceria della Parrocchia. Quelli degli anni 1773 e 1774, stagioni durissime per il Contado, sono ricordati in una “Cronaca” di Giovanni Antonio Zamboni di Sant’Antonio Morignone.

Il 10 agosto 1773, fèsta di San Lorenzo, solenne fonzione con il trasporto del Santo Crocifisso processionalmente prima esposto in S. Gervasio sull’Altare Maggiore, ivi parimenti deposto a publica venerazione. Tale solenne fonzione fu fatta stante le grandi calamità e miserie per ogni parte s’ode sucedere di tanto in tanto solo disgrazie e stante le malatie serpegianti  anche nel Contado e stagioni improprie e gran penurie e carestia di viveri, non più stato un anno simile a ricordo di persone.

Il Trasporto del 1893 portò con sé una serie di innovazioni, e per la prima volta si stamparono grandi manifesti con l’annuncio della solennità religiosa, affissi in tutti i paesi della Valtellina; parteciparono alle processioni le bande di Bormio e Piatta, e venne promosso addirittura uno spettacolo pirotecnico nella prateria di Feleit e un altro in piazza della chiesa. 

Nel 1850 e nel 1865 fu invitato a predicare il dotto bormino don Martino Anzi, allora professore nel seminario di Como.

Dal 1893 vi fu l’intervento di un Vescovo, quell’anno Andrea Ferrari, poi cardinale a Milano.

Soltanto con i Trasporti del Novecento si diffuse un certo volontariato; prima infatti i materiali e le giornate venivano rimborsate e pagate con quanto si raccoglieva dalla popolazione.

Nell’estate del 1905 venne stampata in occasione dell’evento un’edizione straordinaria di “Bormio e le sue valli”, che raggiunse la tiratura di 3500 copie.

Il cammino tra le case esprime da sempre la vicinanza con la vita quotidiana, l’annuncio dell’Amore di Cristo per l’umanità, la benedizione su ciascuno: è Gesù che sulla croce, si avvicina, si fa uno con noi.

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