«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

8) Suppliche e ringraziamenti

Il Trasporto era occasione per chiedere protezione divina in tempi difficili.

Invocazioni e ringraziamenti sono ben rappresentati dalle numerose tavolette ex voto, testimonianze tangibili della fede popolare.

La devozione al Santo crocifisso è infatti attestata da 57 ex voto, che si trovano tuttora in una delle sale del Museo Civico di Bormio, ma sono oltre trecento complessivamente quelli ritrovati, molti esposti in Chiesa a Combo.

È un corpus votivo notevole per numero e qualità delle opere. La maggior parte realizzate su tavolette di legno, divisibili secondo le tre tipologie consuete rispetto all’accaduto: 25 ex voto presentano una persona in preghiera nel momento della richiesta di grazia o come testimonianza di grazia ricevuta; 14 ex voto raccontano un incidente; 18 ex voto, invece, illustrano una malattia.

Soltanto 34 portano una data: una decina è riconducibile al Settecento; ben 29 rientrano nell’Ottocento e soltanto 4 nel Novecento.

Altri ex-voto più semplici, senza immagini, sono più tardivi. 

“La scena esposta dal pittore rappresenta la parte del paese distrutta in quel memorabile incendio. Per le strade un accorrere di gente dal terrore smarrita e, di là dal ponte, alcuni devoti terrieri di Combo invocano l’intercessione del loro taumaturgo protettore, allontanando quasi col motto delle braccia la rabbiosa fiumana, che pare voglia nei suoi vortici fumosi inghiottire la loro tranquilla contrada. Se interrogo le scarse memorie di quel tempo ed ascolto i testimoni oculari di quel terribile evento, non ho che a persuadermi che la scena rappresentata dalla tavoletta, purtroppo corrisponde a verità. Infatti, in quel tempo, non macchine idrauliche che potessero mitigare la possa delle fiamme; non pompieri addestrati che ne impedissero il propagarsi; ma d’ogni parte un accorr’uomo all’impazzata, un urlare, un fuggire … L’incendio scoppiato nel cortile della casa del fu “Trombin”, per la puerile imprudenza dei suoi figli, si propagò in breve nelle vie Alberti e Morcelli, distruggendo in poche ore ben 33 abitazioni, oltre la chiesa parrocchiale, l’oratorio e la torre campanaria; anche l’antico Kuerc, costruito in legno di gembro e guisa di loggia, con tetto in skandole ed un’originale capriata con travi a torciglione, andò annientato in quel tragico 26 giugno. L’incendio uccise cinque persone, tra cui il sagrestano della plebana signor Cola Gervaso”. (G.Pedranzini 1905).

Il fuoco non raggiunse il rione di Combo; l’ex voto che riproponiamo qui accanto, dipinto per volontà popolare, rimase a lungo nel Santuario, al centro del parapetto della loggia.

Dio interviene, ma sempre come ha fatto Gesù, cioè con la logica della croce. Anche se il segno dice che un pericolo è scampato, questo non sottrae dalla fragilità, ma afferma che l’amore di Dio la attraversa sempre con te, anche senza miracolo.

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