PAPA FRANCESCO
GUARDARE DENTRO ALLA CROCE
Chi vuole conoscere Gesù deve
guardare dentro alla croce,
dove si rivela la sua gloria.
Il crocifisso non è un oggetto ornamentale
o un accessorio di abbigliamento – a volte abusato! –
ma è un segno religioso da contemplare e comprendere.
Nell’immagine di Gesù crocifisso
si svela il mistero della morte del Figlio
come supremo atto di amore,
fonte di vita e di salvezza
per l’umanità di tutti i tempi.
Posso pensare: “Come guardo io il crocifisso?
Come un’opera d’arte,
per vedere se è bello o non bello?
O guardo dentro,
entro nelle piaghe di Gesù
fino al suo cuore?
Non dimenticatevi di questo:
guardare il crocifisso, ma guardarlo dentro. (Angelus, 18 marzo 2018)

SAN GIOVANNI XXIII
IL RE DELLA GLORIA
Diletti figli!
Il Cristo confitto sul legno,
annientato dal doloroso supplizio,
tende le mani
come per abbracciare tutti gli uomini.
Egli vi insegnerà a qual prezzo
si ottiene la salvezza del mondo.
Egli è il modello e l’esempio da seguire.
Voi troverete le insidie dei cattivi,
le persecuzioni degli infedeli,
le minacce dei potenti,
le offese dei superbi:
tutte cose che il Signore delle virtù
ed il Re della gloria
ha percorso
nella figura della nostra infermità.
SAN PAOLO VI
L’UOMO DEI DOLORI
A noi basterà ricordare
come il volto umano di Cristo
nasconda e riveli ad un tempo
il suo volto divino; come Gesù,
e con lui il cristianesimo che ne deriva,
si presenti a noi con sembianze,
che spesso, a prima vista,
non mostrano nulla di straordinario,
nulla di originale, nulla di profondo.
Anzi, alcune volte, la faccia di Cristo
è quella d’un sofferente,
d’un condannato, d’un morto.
Le parole strazianti di Isaia
si riferiscono al Cristo crocifisso
in questi termini:
«Egli non ha bellezza alcuna,
né splendore.
Era abbietto, l’ultimo degli uomini,
l’uomo dei dolori,
che conosce la sofferenza . . .»


Beato GIOVANNI PAOLO I
CORONATO DI SPINE
«Mio Dio, amo con tutto il cuore
sopra ogni cosa Voi, bene infinito
e nostra eterna felicità,
e per amor Vostro
amo il prossimo mio come me stesso
e perdono le offese ricevute.
O Signore, ch’io Vi ami sempre più».
È una preghiera notissima
intarsiata di frasi bibliche.
Me l’ha insegnata la mamma
e la recito più volte al giorno
anche adesso.
Quando Gesù è in croce
e tu lo vuoi baciare
non puoi fare a meno di piegarti
sulla croce e lasciarti pungere
da qualche spina della corona,
che è sul capo del Signore.
(udienza del 27 settembre 1978)
San GIOVANNI PAOLO II
LA CROCE, DIGNITÀ DELL’UOMO
«Veniamo per confermare
che la via di Gesù Cristo
è la nostra via;
che la sua croce
è la nostra croce;
che ci stringiamo
intorno a questa croce,
che la portiamo nei nostri cuori,
che su di essa costruiamo
tutta la nostra vita.
Ciascuno di noi,
guardando Cristo crocifisso
ritrovi la propria grandezza
e la propria dignità.
Sì, la croce è la radice
della dignità dell’uomo,
e questa dignità,
che nasce nel Battesimo,
si alimenta e si svolge
nella vita della Chiesa
cui l’uomo partecipa come figlio».


BENEDETTO XVI
SEGNO DI DOLORE E GLORIA
La Croce non è
il segno della vittoria della morte,
del peccato, del male,
ma è il segno luminoso dell’amore,
anzi della vastità dell’amore di Dio,
di ciò che non avremmo mai potuto chiedere,
immaginare o sperare:
Dio si è piegato su di noi,
si è abbassato fino a giungere
nell’angolo più buio della nostra vita
per tenderci la mano e tirarci a sé,
portarci fino a Lui.
Nella morte in croce del Figlio di Dio,
c’è il germe di una nuova speranza di vita,
come il chicco che muore dentro la terra.
La croce è segno della sofferenza e dell’amore:
un paradosso di dolore e di gloria.
LEONE XIV
IL CROCIFISSO, PONTE DI DIO
«Siamo discepoli di Cristo,
Cristo ci precede:
il mondo ha bisogno
della sua luce.
L’umanità necessita di Lui,
come il ponte
per essere raggiunta da Dio
e dal suo amore.
Aiutateci anche voi, poi
gli uni gli altri,
a costruire ponti con il dialogo,
con l’incontro, unendoci tutti
per essere un solo popolo,
sempre in pace»

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