«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

Anno giubilare a Bellpuig

400 anni dal primo arrivo del Cristo di Bormio a Bellpuig e 70 dal suo ritorno. Il video dell’apertura.

Dal 30 aprile 2023 al 30 maggio 2024

Parrocchia di Sant Nicolau

Il Cristo di Bormio
L’evento più importante del XVII secolo a Bellpuig fu l’ingresso del crocifisso di Bormio con tutta l’atmosfera religiosa che esso promosse. Sono presenti frammenti del 17° secolo, alcuni del 1623, e un atto notarile, che sembra essere anch’esso di quell’epoca.

Il racconto trascritto è del 1766, ma non è altro che una copia leggermente ritoccata degli atti precedenti: “Nelle Isole Bartoline, nella città di Bormio, in una grande chiesa collocata la santa figura in un altare laterale. Entrando nella detta città gli infedeli cercarono di distruggere i templi cristiani e le immagini dei santi e giunti all’altare dove era posta questa figura, la gettarono dall’alto in basso e vedendo che non era stata danneggiata, ma solo il pollice della mano sinistra, la presero e fecero un grande fuoco nella piazza e la gettarono nel fuoco, e il fuoco si spense tre volte. Vedendo questo portento, la Señora Isabel de Casanova, serva di sua Eccellenza il Duca di Feria, che andava in quella città per aiuto, lo raccontò al suo padrone. Chiese se fosse possibile acquistarla. Le riposerò di sì, l’avrebbero venduta, ma al costo del suo peso in argento. E con il cuore spezzato tornò dal suo padrone. Egli le disse: prendi tutto l’argento e le cose preziose e vedi se riesci a ottenerlo. Misero il crocifisso si una bilancia, e l’argento sull’altra, e pesava solo trenta monete d’argento di quella terra. E vedendo questo non volevano darlo. E rivoltosi al loro governatore si ordinò che fosse venduta e la porto al suo Signore.
La dispose in casa sua e in una cappella. Quando, dopo poco tempo, una figlia del sig. Duca si ammalò rischiando la morte, Isabel chiese al suo padrone la Figura di Cristo Crocifisso, per pregarlo di guarire sua figlia. E lui rispose di sì: quando inizierà a migliorare e guarirà. Sua Eccellenza Sig. Duca diede il Crocifisso alla Sig.ra Isabel e la mandò da Milano a Barcellona, ​​inviandola a un certo Cerveró, notaio. Dopo il suo arrivo, a quanto pare, in detta casa si radunò una tale folla di persone, che si decise di mandarlo al monastero delle Suore Geromines, a sua sorella. E lì fece molti miracoli (che pubblicherò più avanti). Fu data notizia a questa città di mandare a chiamare la santa Figura.

La misero su una barella e la mandarono in questa città. E quando entrarono eressero un altare in quercia e venne una grande moltitudine di persone da questa città e da Urgell, e furono compiuti molti miracoli. Venivano i cortei dei paesi vicini e quello di Maldà. E entrando da lei un giovane servitore gridò a suo padre quando arrivò: vedo il Santo Cristo, e lui guarì. Vennero da Vallbona, Belianes, Vilanova, Fondarella, Preixana, Miralcamp e da altri. Dall’Altare la portarono sotto il trono con processione solenne fino alla Chiesa. E lo posero nell’altare di S. Antonio, che c’è adesso. Questo è scritto su un pezzo di carta molto vecchio, e l’ho messo qui in modo che non vada perso nel tempo. Metterò anche i miracoli annotati in carte autentiche e bollettini”.

(Liberamente estratto dal libro di Antoni Bach i Riu “Bellpuig. Storia della città di Bellpuig”).

La Messa di apertura dell’anno giubilare. Al 1h,45 il saluto a Bormio….

Preghiera popolare al Cristo di Bellpuig

Dal profondo del nostro cuore, Signore,
vi chiediamo perdono
per trovare posto nel vostro Cuore.
Prima di chiudere gli occhi,
per profonda pietà,
diede un bacio a Bellpuig.

Non sarà mai più venduto,
mai più inchiodato a una croce,
mai più gettato nel fuoco per colpa nostra,
Gesù Crocifisso
vi abbiamo baciato i piedi
e con le lacrime agli occhi
guardando il vostro volto.

Metterà radici così in profondità
la Croce ai Tre Colli
che farà nascere la vita nelle anime,
sotto il cielo più azzurro
saranno argentati di pace
fioriranno gli ulivi e le viti.

Gesù morente
nell’istante supremo
vieni e unisciti a noi nell’agonia
per morire bene
farci attraversare
proprio come il grembo di Maria per Voi.