«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

Confessione Natale

GUIDA ALLA CONFESSIONE 

in vista del NATALE

Preghiera di PREPARAZIONE
O Dio, Padre di misericordia,  che accogli con amore chi ritorna a Te, donami di ascoltare la Tua Parola per riconoscere e confessare  con umiltà e con sincerità tutti i miei peccati.
Fa che nella celebrazione di questo sacramento  sperimenti la gioia del Tuo perdono.
Il Tuo Spirito crei in me un cuore nuovo perché io possa vivere nella piena adesione al Cristo Tuo Figlio. Amen.

«Quando sei faccia a faccia con Dio,non puoi fare altro che renderti conto di essere un nulla e di non avere nulla. Dio parla nel silenzio del tuo cuore. Se ti metti davanti a Dio in preghiera e in silenzio, Dio sicuramente ti parlerà: è soltanto quando realizzi la tua nullità, il tuo vuoto, che Dio può riempirti di sé…

Ma per ottenere questo è necessario il silenzio. Le anime di preghiera sono anime di profondo silenzio. Non potremo metterci direttamente in presenza di Dio senza obbligarci a un silenzio interiore ed esteriore. È la ragione per cui dobbiamo abituarci  al silenzio dello spirito, degli occhi e della lingua». (Madre Teresa)

Una Parola per oggi

DAL VANGELO DI MATTEO (Mt 2,1-12)

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

PER L’ESAME DI COSCIENZA

«Fissa gli occhi in Gesù e vi troverai più di quanto chiedi e desideri. Se guarderai Lui, vi troverai tutto… Guarda il Signore e sentirai quante cose ti risponderà».  (San Giovanni della Croce)

Tu con che occhi lo guardi?

• Con gli occhi lontani dei potenti?

Si accorse Cesare Augusto a Roma che Gesù nasceva? Se ne accorse Quirinio a Damasco?

L’umiltà, la povertà e la semplicità di Gesù non ha attirato la loro attenzione.

E tu? …Lo sai riconoscere nelle piccole cose di ogni giorno?

• Con gli occhi distratti del mondo?

A Betlemme non c’era posto per la coppia di Nazareth… 

Nessuno si accorse che portavano Dio nella carne.

E tu? …Lo sai riconoscere quando qualcuno bussa alla tua porta?

• Con gli occhi malati di Erode?

Egli cercava solo di far sparire quel bambino “scomodo” che minacciava la sua tranquillità e il suo potere.  E tu? …Difendi il tuo quieto vivere “eliminando” Gesù dalla tua vita?

• Con gli occhi entusiasti dei Magi?

L’intelligenza di questi sapienti si piegò davanti agli umili segni che velavano il Figlio di Dio.

Essi resero onore alla Verità e adorarono il mistero insondabile della Sapienza del Padre.  E tu? … Sai rinunciare alla tua “sapienza” per accogliere quella di Dio? ascolti quello che ti vuole dire?

• Con gli occhi semplici dei pastori?

Essi, appena ricevettero l’invito, si misero alla ricerca di Gesù.  E tu? …Rispondi prontamente agli “inviti” di Dio?

• Con gli occhi umili di Giuseppe?

Di lui il Vangelo non ci riporta nessuna parola, solo gesti di obbedienza.  E tu? …Sei tra i “parenti” di Gesù perché fai la volontà di Dio?

• Con gli occhi grandi di Maria?

Maria, che fissa i suoi occhi adoranti su Gesù, mentre conserva e medita le parole del Figlio nel suo cuore, è il modello di ogni battezzato, che non vive più per se stesso, ma per Colui che ci ha amato e per noi si è fatto uomo.

E tu? …Sei capace di non farti assorbire dalle tante cose, trovando il “coraggio” e il tempo di confrontarti con la Parola in un silenzio adorante?

Non importa da dove parti?  Anche come i magi da lontano! È venuto per tutti… Anche per te Segui “i segni” che ti lascia?  Dove cerchi?  A chi fai le domande per seguire la strada? Ascolti la Parola come quelli di Gerusalemme, senza obbedienza, o ti muovi?

Come vivi l’incontro con Lui?

Sai adorare? Ringraziare? Donare?

Cosa porti al Signore? Cose, problemi? Te stesso?

Per un altra strada i magi tornarono:  quale conversione ti chiede il Signore?

Quale missione intravedi? A partire da casa… 

 

I doni?

I Magi offrono al Bambino l’incenso, anticamente usato nella composizione aromatica sacra destinata soltanto a Dio (Es 30,34). È simbolo di adorazione. È un sacrificio consumato al fuoco, profumo soave per il Signore (Lv 2,1), il dolce profumo doveva servire anche alla propiziazione di Javhè, così che egli non inviasse il suo castigo sul popolo infedele.

– Quando trovi il tempo per adorare Dio?

L’oro è il simbolo della luce celeste per la rarità del metallo, la sua inossidabilità e il suo splendore. Largamente usato nell’Antico Testamento diviene il simbolo del Dio Santissimo: «Allora sarà l’Onnipotente il tuo oro e sarà per te argento a mucchi. Allora sì, nell’Onnipotente ti delizierai e alzerai la tua faccia» (Gb 22,25). Valore messianico ha la profezia di Isaia (60,6) saranno portati oro e incenso e saranno proclamate le “glorie del Signore”. Gregorio Magno riferendosi ai doni dei Magi scrive: «Anche noi al Signore appena nato offriamo oro, riconoscendolo re dell’universo».

– Quando perdi tempi per mettere al primo posto Dio, nel servizio ai fratelli?

Il dono della mirra che i Magi offrono al Bambino prefigura la sua passione e morte. La mirra infatti è la resina di una qualità di albero di balsamo, dal profumo intenso e gradevole, ma dal sapore amaro. La Scrittura dell’Antico Testamento sottolinea la mirra come buon profumo, infatti le donne lo portavano sul petto in un piccolo contenitore e nel linguaggio figurato del Cantico dei Cantici lo sposo viene paragonato a un sacchetto di mirra sul petto della sposa (Ct 1,13). Nel Nuovo Testamento invece l’accento si sposta sull’amaro, il vino miscelato con mirra offerto sulla croce al salvatore era un narcotico. Il rifiuto di Gesù è espressione della volontà di assumere su di sé la sofferenza nella sua pienezza (Mc 15,23). La mirra serviva alla conservazione dei cadaveri, e divenne simbolo dell’ultima tappa di tutto ciò che è terreno, cioè la morte. Nel Vangelo di Giovanni (Gv 19,39) leggiamo che Nicodemo portò una mistura di mirra per la sepoltura di Gesù.

– Quando è buio, di fronte a fatiche e sofferenze, sai “offrire” con Gesù la tua vita?

 

 

Per la celebrazione davanti al sacerdote

Il colloquio penitenziale può seguire questo schema:

l. Riconoscere e lodare il Signore

Iniziare con il ringraziamento

2. Riconoscere i propri peccati

La ”confessio vitae” può partire dalla domanda:

dall’ultima confessione, che cosa c’e’ in me che non

vorrei aver fatto? Quale la radice

3. Riconoscere che Dio ci accompagna

È la proclamazione davanti a Lui: “Credo nella potenza del tuo amore sulla mia vita”. È il momento per scegliere un proposito concreto

 

Atto di pentimento a scelta:

Pietà di me, o Signore, secondo la tua misericordia;
non guardare al miei peccati e cancella tutte le mie colpe; crea in me un cuore puro e rinnova in me uno spirito di fortezza e di santità. Amen.

Ti chiedo perdono, Padre buono per ogni mancanza d’amore, per la mia debole speranza e per la mia fragile fede. Domando a Te, Signore, che illumini i miei passi, la forza di vivere, con tutti i miei fratelli, nuovamente fedele al Tuo vangelo.