«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

Confratelli del SS. Sacramento

La Confraternita è un’associazione di fedeli con scopi di pietà e carità.

Le norme di riferimento si trovano nel Codice di Diritto Canonico, al Titolo V “Le Associazioni dei fedeli” (CIC 298-329).

È riconosciuta dall’autorità ecclesiale competente, ad esempio il Vescovo locale, ed è composta da fedeli laici; è aperta a tutti coloro che intendano impegnarsi in questa particolare forma di associazione, per crescere nell’ esperienza di fede e lavorare per il bene comune.

Storia

Inizialmente le confraternite erano pie associazioni di laici poste sotto la protezione di un santo.

La loro origine risale probabilmente ai primi secoli del cristianesimo, ma la loro diffusione si registra a partire dal XIII secolo, quando nelle varie categorie artigiane si manifestò lo spirito associativo. Così nel medioevo fu spesso molto difficile distinguere le confraternite dalle corporazioni. Essendo allora religione e professione di un’arte o di un mestiere strettamente unite, i due organismi erano spesso associati e confusi.

Le Confraternite organizzavano cerimonie religiose, specialmente le feste patronali, provvedevano all’assistenza dei lavoratori, si occupavano dei poveri e amministravano le finanze delle comunità. Per tale motivo, in molti casi assumevano un notevole rilievo economico e politico.

Importanti confraternite furono:

Accanto alle confraternite con scopi di carità e assistenza (specialmente ospedaliera), se ne sono costituite molte, specialmente in epoca moderna, con una più specifica funzione religiosa, devozionale o di educazione alla fede.

fonte

A Bormio

sec. XVII

sec. XVII – sec. XIX
Ritenuta fondata nel 1642 nella chiesa parrocchiale dei Santi martiri Gervasio e Protasio di Bormio e rinnovata l’1 febbraio 1876, fu censita nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari (Visita Ferrari, Vicariato di Bormio).

1642 – sec. XIX
Fondata con bolla 27 settembre 1642 di papa Urbano VIII nella chiesa parrocchiale dei Santi martiri Gervasio e Protasio di Bormio, fu censita nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari (Visita Ferrari, Vicariato di Bormio), dopo essere stata probabilmente soppressa e ricostituita.
Ancora Attuale