«Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145)

Quaresima e Pasqua

QUARESIMA: Un tempo di rinnovamento

«È ora il momento favorevole».

Cari amici, si apre davanti a noi il cammino del Tempo di Quaresima.

Alcuni avranno scelto, in un particolare momento della vita, di partecipare a un corso di Esercizi Spirituali: hanno vissuto cioè un tempo di maggiore distensione dalle attività quotidiane per ritirarsi nel silenzio, nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio.
La Chiesa prevede per tutti, invece, un vero e proprio itinerario di esercizio della vita interiore, aiutato anche dal sacrificio esteriore. Questo tempo è la Quaresima!

I tre elementi essenziali che lo caratterizzano sono determinanti: digiuno, preghiera, carità.
Il digiuno fisico aiuta lo spirito ad aprirsi a spazi intensi di preghiera e a rendersi sempre più coscienti che bisogna essere solidali con i fratelli attorno a noi. Sono aspetti che è possibile vivere non solo personalmente, ma anche comunitariamente, facendo opportune scelte in famiglia, aderendo alle iniziative della comunità parrocchiale o di qualche gruppo di ispirazione cristiana.
Aiutarsi in tutto questo permette di non scoraggiarsi e di «fortificare l’uomo interiore» (Cfr. Efesini 3,16) per celebrare con Cristo la gloria della Pasqua.

Vivere la Quaresima come momento favorevole significa allora anzitutto contemplare la vita di Cristo, armarsi della sua Parola per contrastare le suggestioni del male, nutrirsi dei Sacramenti della fede per non incombere in una sorta di anoressia spirituale.

IL LEZIONARIO BIBLICO NEL TEMPO QUARESIMALE: UN DUPLICE ITINERARIO, BATTESIMALE E QUARESIMALE

All’inizio di questo tempo quaresimale ricordiamo i criteri fondamentali con cui il lezionario liturgico organizza le letture bibliche, tanto nei giorni feriali quanto nelle domeniche. È un aiuto perché la Parola di Dio sia davvero lampada per i nostri passi, rischiari e guidi il nostro cammino verso la Pasqua, e al tempo stesso lo sostenga, come cibo che ci nutre più del pane e ci consente di fare della volontà del Padre il nostro nutrimento essenziale.

La Sacrosanctum Concilium, al n. 109, dichiara che l’itinerario quaresimale ha un duplice carattere: battesimale e penitenziale. I due aspetti, battesimale e penitenziale, sono strettamente congiunti: il catecumeno si prepara a ricevere il battesimo attraverso un itinerario catecumenale mentre il battezzato intende rinnovare la grazia battesimale, offuscata dal peccato, grazie all’itinerario penitenziale. Nell’intenzione della riforma liturgica, in coerenza con la tradizione ecclesiale, la quaresima costituisce un autentico catecumenato della Chiesa, segnato dalla conversione e quindi dalla riscoperta del battesimo (sia nella memoria, per chi lo ha già ricevuto, sia nella preparazione, per chi dovrà riceverlo) come fonte dell’autentica vocazione cristiana.

Il lezionario nel tempo di Quaresima si propone come una mistagogia globale nell’arco dei tre anni. Il criterio di scelta delle letture, soprattutto per il ciclo domenicale, è quello della «concordanza tematica», realizzato però in modo singolare: una linea diacronica, che si sviluppa domenica dopo domenica per i vangeli e le prime letture, e una linea sincronica per le seconde letture. Diacronica, nel senso che il tema viene sviluppato su una linea orizzontale, dalla prima domenica di quaresima fino alla Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Sincronica, nel senso che la seconda lettura cerca una concordanza tematica, senza però riuscirci sempre in modo coerente e chiaro, con le altre due letture di ciascuna domenica.

I VANGELI DOMENICALI

Per quanto riguarda i Vangeli, è possibile individuare con chiarezza tre itinerari che si sviluppano domenica dopo domenica nei tre cicli. Le prime due domeniche hanno tematiche comuni, poiché sono incentrate la prima sulle tentazioni di Gesù nel deserto, la seconda sul mistero della trasfigurazione sul Tabor; le altre tre domeniche propongono una linea battesimale (nell’ anno A), una linea cristologico-pasquale, con l’accento sulla glorificazione di Cristo attraverso la croce e la risurrezione (nell’anno B); infine una linea più penitenziale, con insistenza sul tema della conversione (nell’anno C). Lo sviluppo tematico è pensato per l’insieme dei tre cicli, che nella loro totalità disegnano un completo itinerario battesimale: l’anno A ci fa approfondire l’efficacia propria del sacramento del battesimo e di una vita battesimale, il cui significato più proprio è cristologico-pasquale con l’inserzione della nostra vita nella morte-risurrezione di Gesù (anno B), che siamo chiamati ad accogliere e a far fruttificare in noi attraverso un cammino penitenziale di conversione (anno C). L’ordine stesso dei tre cicli è importante: a precedere è il dono di Dio nello Spirito, acqua viva che ci disseta consentendoci di conoscere la grazia di Dio, che ci innesta in Cristo e nella sua pasqua, facendoci camminare in una vita nuova, che concretamente si attua come cammino di conversione. La conversione non sta all’inizio, come uno sforzo o un impegno che permette di conquistare il premio o di guadagnare il salario, ma sta alla fine, come frutto che matura grazie alla gratuità del dono che il Padre ci concede nella sua misericordia e nella sua pazienza.


In Viaggio

La preghiera: troviamo il momento per stare con il Signore. Usiamo il libretto Fino ai confini della terra.
Il digiuno e sobrietà: Scegliamo il digiuno che ci aiuta ad affidarci al Padre dei cieli.
La solidarietà: sosteniamo i progetti missionari della Diocesi. I frutti delle nostre rinunce, saranno raccolti il Giovedì Santo, col sacchetto/salvadanaio distribuito ai ragazzi e con la bussola in fondo alla chiesa.


IL SANTO TRIDUO

Giovedì santo

Venerdì santo

Sabato santo


PASQUA: risorti con il Signore

CELEBRARE IL RISORTO

Tempo di Pasqua: significato pastorale

Le Domeniche del tempo pasquale (non le feste civili)  sono i giorni adatti per le celebrazioni della Confermazione e dell’Eucaristia a completamento dell’itinerario di Iniziazione Cristiana e per la mistagogia dei Sacramenti. (Circa l’importanza e il carattere della Catechesi mistagogica cfr. Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, 64).

In una delle Domeniche di questo periodo si potrebbe dar vita alla celebrazione del sacramento dell’Unzione degli infermi (anche solo per poche persone e comunque non in modo generalizzato per la “terza età”) all’interno dell’Eucaristia comunitaria.

Nel tempo pasquale, come si tiene in grande onore il cero, così si illumina e si orna di fiori il fonte battesimale.

Se al periodo della preparazione quaresimale viene data la qualifica di “tempo forte”, per coerenza, e consequenzialità si dovrebbe parlare di ’’tempo fortissimo” in relazione ai giorni della Pasqua. Ora non si vuol fare una questione di terminologia, anche se non nuocerebbe vigilare sul fatto che le parole hanno un loro peso denotativo e connotativo pedagogicamente e pastoralmente rilevante. L’intento di questo preliminare è solo quello di mettere in luce la densità misterica della cinquantina pasquale, che reclama una espressione celebrativa intensa e gioiosa, adeguata alla pienezza della situazione memoriale. Se tutti i giorni liturgici vivono di eucaristia, questa raggiunge il suo apice quando è celebrata nel ’’cuore” del tempo liturgico, nel supremo irraggiamento della Pasqua. La supplica della Chiesa si fa più arditamente fiduciosa, e la lode esultante; di alleluia si infiorano le acclamazioni, i versetti, le antifone; e dallo scrigno della Parola vengono a luce le parole più preziose. “Nec laudare sufficis”, si potrebbe ripetere con S. Tommaso. E davvero ogni lode appare inadeguata  alla coscienza di una comunità cristiana che viva l’esperienza, e non solo la cronologia pasquale. (Felice Rainoldi)

I Pasquali!

Cosa sono esattamente I Pasquali?
Sono delle portantine a tema religioso, dei veri capolavori artigianali. Durante l’inverno, nei Reparti (quartieri) di Bormio (Buglio, Combo, Dossiglio, Dossorovina e Maggiore), si formano dei gruppi di ragazzi che si incontrano e creano la propria portantina. La domenica di Pasqua, tutta la popolazione indossa il costume tipico a partecipa alla colorata e folkloristica sfilata nel centro storico. I Pasquali, vengono portati a spalla dai ragazzi mentre le donne, gli anziani e i bambini, portano fiori e altri piccoli lavoretti artigianali. Una giuria stila una classifica in base a diversi fattori, dal significato religioso al lavoro artigianale e artistico, senza dimenticare l’aspetto culturale e di tradizione, fulcro della manifestazione stessa.

Segni e azioni

Celebrazioni eucaristiche

Nelle domeniche di Pasqua all’inizio della Messa il rendimento di grazie per l’acqua benedetta durante la “grande Veglia”

L’aspersione sostituisce  l’atto penitenziale. Per la Professione di fede si mantiene fino a Pentecoste il Simbolo apostolico. Si adotta l’acclamazione di anamnesi “Ogni volta”.

Visita alle famiglie

“I parroci e i loro collaboratori abbiano particolarmente a cuore la consuetudine di far visita ogni anno, specialmente nel Tempo pasquale, alle famiglie presenti nell’ ambito della loro giurisdizione” (Benedizionale, 435). Il formulario prevede il “ricordo del Battesimo” (456).

Benedizione delle famiglie in tempo pasquale

Benedizione alla mensa nel tempo pasquale

Benedizionale 1139-1140; 1152-1153; cfr. anche CEI, La famiglia in preghiera, 149.

Aspetto mariano

Canto o recita del Regina Coeli.

“Nella ‘grande domenica’, cioè nello spazio dei 50 giorni in cui la Chiesa con grande gioia celebra il sacramento pasquale, la liturgia romana ricorda anche la Madre di Cristo, che esulta per la risurrezione del Figlio o che insieme agli apostoli persevera in preghiera e attende con piena fiducia il dono dello Spirito Santo (cfr. At 1,14). In questa luce la Chiesa, quando nel compimento della sua missione materna celebra i sacramenti pasquali, contempla nella beata Vergine Maria il modello della sua maternità e riconosce nella Madre di Cristo l’esempio e l’aiuto per la missione evangelizzatrice che Cristo, risorto dai morti, le ha affidato (cfr.Mt 28,19-20)” (Messe della B.V.M., p.50).

Si ponga ogni cura nell’ armonizzare il culto mariano con la liturgia del Tempo pasquale. (Cfr. DPPL 191 e TVD, p.5).

Giornate Eucaristiche

Se non si preferisce ambientarle nei giorni precedenti la solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo, il periodo più idoneo per viverle è il tempo pasquale, “connotato dal gaudio del Mistero della morte e risurrezione di Cristo di cui l’Eucaristia è memoriale” (PVM, p.28).

Giornate Eucaristiche, o Quarantore


PENTECOSTE: il dono sello Spirito Santo